LA SECONDA META' DELL'OTTOCENTO: BARCELLONA E' "CRESCIUTA"
Per la storia urbanistica di Barcellona, uno dei periodi fondamentali è stata la seconda metà dell'XIX secolo, in cui sono avvenute grandi trasformazioni sia di tipo dimensionale che della qualità della vita, mutamenti che hanno interessato gran parte delle città europee.
I processi che hanno contribuito a tutto questo possono farsi risalire al crescente sviluppo dell'industrializzazione e all'inurbamento.
Analizzando il caso di Barcellona, le mura, che al momento dell'edificazione racchiudevano solo 35 mila persone, nel 1854 venono la popolazione aumentare a 150 mila abitanti.
Si resero necessari interventi di ampliamento, e la soluzione più immediata si configurò nell'abbattimento delle mura cittadine, altresì per risolvere mancanze legate ai problemi igienico sanitari e sociali, e alla difficoltà di circolazione ostacolata dall'impianto Medievale ormai insufficiente.
Il 2 agosto del 1854 fu promulgata l'ordinanza di abbattimento delle mura, con la prospettiva di realizzazione di un nuovo piano per la città.
gli abitanti accolsero con gioia la decisione presa dal governo e diedero vita ad una grande festa popolare. Per Barcellona iniziava una nuova epoca.
Per provvedere alla'ampliamento della città, opera affatto immediata e che richiedeva un grosso studio sulle soluzioni che era possibile adottare, la municipalità di Barcellona istituisce una commissione.Il compito della commissione era quello di valutare le diverse proposte che sarebbero pervenute al Concorso Pubblico che venne lanciato nel 1858, a cui parteciparono 13 concorrenti, tra architetti e ingegneri.
Il concorso fu vinto dall'architetto Antonio Rovira y Trias, lo stesso che aveva diretto la demolizione delle mura nel 1854.
La commissione però, affidò l'incarico, tramite decreto, all'ingegner Ildefonso Cerdà, anch'esso partecipante al concorso, e che si era già occupato, sempre sotto incarico della commisione, dei rilievi topografici della città, rilievi mai precedentemente eseguiti su Barcellona.
Il piano da lui studiato si basa su tre principi basilari "l'igiene, la circolazione urbana e un'equa politica fondiaria". Si tratta più che di una espansione,della fondazione di una città nuova a ridosso del nucleo medievale. Dal punto di vista geometrico si presenta come una scacchiera regolare, formata da isolati con angoli smussati, che coprono tutta l'area pianeggiante (10 Km da est a ovest) fino alle pendici del Tibidabo, concludendosi ad ovest con un grande parco urbano.
Lo schema regolare rispecchia la volontà dell'ingegnere di dare equità sociale, facilitare la circolazione e la comunicazione tra le varie zone. L'isolato di Cerdà è di forma quadrata con lato 113 mt. e spigolo smussato di 20 mt. creando agli incroci delle piccole piazze ortogonali.
L'EIXAMPLE OGGI
Oggi l'Eixample centrale misura 880 ha, con 550 isolati e circa 125 Km di strade, 900 mila sono gli abitanti residenti e in esso sono localizzati 300 mila posti di lavoro e 50 mila posti auto pubblici.
Risulta essere la parte più vitale e animata della città e dal punto di vista costruttivo si presenta come un vero e proprio repertorio di architettura, tra cui emergono gli esempi di elevatissime qualità a cominciare dagli edifici di Gaudì.
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