L'urbanistica del dopoguerra, piegata anche alle esigenze di rappresentanza di un regime fortemente accentratore, segue ancora a lungo gli schemi tipici degli anni Trenta; così che anche il piano per l'area metropolitana di Madrid (1963) configura una “città più grande”, piuttosto che un articolato sistema territoriale. Con il ritorno della monarchia costituzionale, tuttavia, si assiste negli anni Ottanta a una vera e propria rinascita urbana, caratterizzata da una fertile dialettica tra i diversi livelli amministrativi, da un'intensa ripresa produttiva di opere pubbliche e di edilizia privata, da un marcato impegno, anche culturale, delle categorie professionali. A Madrid, il nuovo Plan General de OrdinacionUrbana, elaborato nei primi anni Ottanta, ha voluto rappresentare qualcosa di più di un semplice strumento di pianificazione urbanistica.
Si tratta di un piano che ha scelto di distinguersi dalla gestione privatistica e autoritaria franchista dei precedenti strumenti di pianificazione, partendo dalle richieste sociali e rivolgendosi criticamente verso la storia urbanistica della città. Tra i temi guida si annoverano: il recupero della città e del suo patrimonio edilizio, il riequilibrio tra le sue parti, il completamento piuttosto che l'espansione dei suoi confini, la difesa delle funzioni più deboli e penalizzate (residenza, industria, servizi collettivi), il potenziamento delle infrastrutture e delle attrezzature a uso pubblico. Le idee guida sono state tradotte in puntuali proposte architettoniche e normative. Le “50 ideas para recuperar Madrid” scaturite dal lavoro di progettisti incaricati dall'Oficina Tecnica Municipal per interpretare e risolvere progettualmente alcuni dei luoghi particolarmente significativi della città (tra gli interventi più riusciti si può citare la sistemazione dell'area di San Francisco el Grande, su progetto di J. Navarro Baldeweg) hanno rappresentato una novità sostanziale rispetto alla tradizionale procedura di pianificazione.(Fonte: Sapere.it)
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Plan General de OrdinacionUrbana di Madrid del 1997 |
Cerveceria, localoe in cui bere birra, nella parte medievale della città |
Viale alberato nei pressi del museo il Prado
Musicisti a Puerta del Sol
Tipico prosciutto spagnolo
Fermata metropolitana della piazza del Sol
Piazza della Regina
Murale a Madrid
Uno degli ingressi sel museo El Prado
Simbolo di Madrid (orso e corbezzolo)
L'Orso di Madrid rappresenta la costellazione dell'Orsa minore, l'albero di Madroño (corbezzolo in italiano) invece, descrive l'abbondanza di questo frutto.
L'albero del "corbezzolo ", insieme con l'orso , divennero l'emblema della città dal XIII secolo. Dal 852, la città è cresciuta sotto protezione di una fortezza ( in spagnolo Alcázar ), eretta dal emiro di Cordoba, Muhammand I, forse figlio e successore di Abd al-Rahman II. Della Madrid Medievale non sappiamo molto ma la riconquista della città si deve aAlfono VI nel 1085, che autore di numerose storie fu colui che si confrontò con Rodrigo Diaz de Bivar, detto El Cid Campeador.
Fermata metro Sol
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